Solo parole e disegnini? In realtà sono alberghi e garage!
Nuova stazione e area tra Mestre e Marghera
Voto contrario della Municipalità alla delibera con cui il Comune boccia le osservazioni di cittadini e associazioni.
Nel progetto, appena rilanciato (sarà la terza o quarta volta), della nuova stazione di Mestre e Marghera e dei suoi dintorni, tutto ciò che vi è davvero di concreto sono un paio di alberghi e di immobili a uso direzionale e un garage multipiano (generatore di traffico a ridosso e all’interno dell’abitato).
La cosiddetta “piastra” è infatti soltanto una “possibilità” prevista ma non vincolata dall’accordo di programma. Il promesso “parco” è solo una previsione generica, come generico è l’impegno a discuterne modalità e conformazione con la cittadinanza, finora totalmente ignorata nelle sue idee e necessità, come al solito con questa amministrazione.
Quello che, molto tempo fa, era un progetto nato con l’obiettivo di riqualificare e rigenerare un’area cruciale di Marghera, non è diventato altro che un piano di investimenti privati, a cui l’amministrazione lascia mano libera per le modalità e gli eventuali e residuali “vantaggi pubblici”, esattamente come è successo in via Torino e in via Ca’Marcello, dove si è sprecata l’occasione di ricreare un ambito urbano insieme al “distretto degli alberghi”, riducendo così quest’ultimo a un mero dormitorio (di fatto, trasferendo anche a Mestre la cultura del turismo mordi e fuggi che affligge Venezia).
A riprova di questa insensibilità perla rigenerazione urbana e per le proposte di cittadini e associazioni di Marghera, ieri il Consiglio di Municipalità ha verificato come l’amministrazione comunale abbia respinto tutte le osservazioni volte a valorizzare questi aspetti urbani e ambientali, tenendosi di fatto mano libera, per sé e per gli interessi privati in campo. L’opposto di quanto serve alla città. Per questo il Consiglio di Municipalità ha respinto (con i voti contrari di Pd e “rossoverdi” e del M5S e quelli favorevoli di Lista Brugnaro e Lega Nord) la delibera con cui il Comune boccia le osservazioni.
Gianfranco Bettin
Presidente della Municipalità di Marghera